Data-driven marketing: cos’è e perché è fondamentale?

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Elisa Fadon

Agosto 10, 2022 | 2 min

Last Updated: Ago 23, 2022


In veste di utente, quando navighi sul web, vieni bombardato da video, banner, promozioni che, ormai quasi automaticamente, chiudi senza nemmeno guardare. In veste di azienda che investe nella promozione, è sempre più difficile farti notare e ottenere buoi risultati. La realtà è che, grazie al data-driven marketing, è possibile risolvere tutti questi problemi: tu, utente, sarai colpito solamente da pubblicità che realmente ti interessano; e tu, azienda, raggiungerai solo coloro che sono interessati a te, nel modo giusto, al momento giusto.

Data-driven marketing: cos’è?

Il marketing data-driven è un approccio basato sulla raccolta dei dati dei propri utenti e clienti, grazie al quale ogni azienda può ottimizzare la comunicazione del proprio brand e prevedere i loro desideri e comportamenti futuri.

Conoscendo perfettamente i propri clienti, tutto ciò che l’azienda offre è creato su misura per loro e, di conseguenza, non può che essere apprezzato, e quindi acquistato.

Marketing data-driven vs marketing tradizionale

Proprio perché, come dicevamo all’inizio, oggi le persone ricevono migliaia di promozioni e pubblicità, il marketing tradizionale non può più essere considerato efficace.

Le differenze sostanziali rispetto al data-driven marketing riguardano:

  • I profili del target da colpire sono precisi e non più stimati
  • La comunicazione può essere ottimizzata per fasce di pubblico ben precise e profilate, non più ampie e vagamente definite
  • Solo il buyer attivo, realmente interessato e propenso all’acquisto, viene coinvolto nell’attività promozionale

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Che tipi di dati raccogliere con le campagne data-driven?

Grazie al data-driven marketing l’azienda può ottenere e analizzare due principali categorie di dati: gli hard data, ovvero le informazioni più personali dell’utente che difficilmente cambieranno nel tempo; e i soft data, ovvero i dati comportamentali, quelli che cambiano continuamente ma che sono i più importanti per l’azienda promotrice. Tra i soft data individuiamo:

  • Dati anonimi (es. l’utente che viene identificato solo in base al suo IP)
  • Dati conosciuti (es. l’utente che ha già visitato un sito web e viene identificato con il suo nome perché in passato ha fornito le sue informazioni principali)
  • Dati anonimi provenienti da terzi (es. l’utente che visita un altro sito web e che accetta che i propri dati, per te rilevanti ma limitati all’IP, arrivino a te)
  • Dati conosciuti provenienti da terzi (es. l’utente che visita un altro sito web e che compila un form con i propri dati, i quali arrivano a te)

I vantaggi del data driven marketing

Ogni azienda che voglia ottimizzare il proprio ROI (ritorno sull’investimento) dovrebbe bassarsi su campagne di data-driven advertising. In questo modo, può:

  • Individuare un target sempre più accurato
  • Acquisire maggiore consapevolezza sui bisogni, desideri, preferenze e tendenze del proprio pubblico
  • Fidelizzare i propri clienti e consolidare il rapporto con quelli potenziali
  • Aumentare la propria visibilità e presenza agli occhi del pubblico
  • Utilizzare solo i migliori canali di comunicazione
  • Coinvolgere i clienti attuando marketing e strategie personalizzati

Tutte queste fondamentali attività sono attuabili solo se alla base c’è un accurato studio dei dati. In particolare, grazie agli hard data l’azienda può definire il proprio target di riferimeto e iniziare ad agire; con i soft data è in grado di approfondire e arricchire sempre più il rapporto con l’utente o cliente.

Dall’altro lato, grazie al data-driven marketing, anche l’utente è coinvolto solo da pubblicità per lui interessanti, che miglioreranno la sua esperienza di consumo.