Data-driven: impossibile vivere senza!

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Elisa Fadon

Aprile 11, 2022 | 3 min

Last Updated: Apr 20, 2022


Il mondo del marketing è sempre più legato, oltre che al digital , all’analisi dei dati. È proprio con i dati, infatti, che possiamo ottimizzare ogni singolo flusso e step del processo gestionale e decisionale di un progetto, al fine di migliorarlo e raggiungere i risultati desiderati. Grazie agli strumenti informatici a disposizione, possiamo raccogliere, smistare e analizzare davvero qualsiasi tipo di dato. L’approccio data-driven si basa esattamente su questo principio fondamentale. Ma di cosa si tratta esattamente?

INDICE

🤓 Data-driven: cos’è?

🚧 Quali dati raccogliere e analizzare?

🚧 Marketing Data-driven

🚀 Come diventare una data-driven company?

Data-driven: cos’è?

Il modello data-driven può orientarsi verso il cliente o verso l’azienda stessa che conduce l’analisi. 

Quando orientato al rapporto azienda-cliente, si basa sulla customer analytics, ovvero sull’analisi dei dati dei clienti. Studiando il loro modo di comportarsi e di muoversi all’interno del flusso di consumo, l’azienda riesce a rafforzarne il legame e, di conseguenza, a incrementare le vendite.

In questo senso, un’azienda di rilievo è Spotify che, grazie all’approccio data-driven, ha impostato un sistema di suggerimento automatico dei brani sulla base delle preferenze del singolo utente.

Lo stesso modello data-driven, quando orientato all’ottimizzazione dell’operatività interna, si basa sul data management, ovvero sulla gestione dei dati. Ogni decisione aziendale si basa quindi sui dati raccolti, su fatti oggettivi e non su sensazioni o elementi soggettivi.

Quali dati raccogliere e analizzare?

Non ci sono delle regole ferree universali da seguire per realizzare un approccio data-driven corretto ed efficace. L’unica regola valida per tutti è: capisci che comportamenti e processi vuoi analizzare e individua i dati che ti possono fornire le risposte. È necessario, in questo senso, progettare una vera e propria data strategy, che può essere completata anche attraverso l’intelligenza artificiale e la machine learning.

Un altro aspetto rilevante riguarda la tempistica. Essere in grado di raccogliere e analizzare i dati in tempo reale è fondamentale per riuscire a creare delle proiezioni di mercato veritiere e immediatamente attuabili.

Marketing Data-driven

Sempre più business sono data-driven, soprattutto nel mondo del marketing digitale. I sistemi di marketing analytics includono numerosi strumenti, grazie ai quali tutte le decisioni legate a un progetto web sono studiate a tavolino, sulla base dei risultati ottenuti. Ormai non è più possibile attuare una buona strategia di marketing senza essere un abile conoscitore e lettore dei dati raccolti.

Considerando che i mondi dell’online e dell’offline sono sempre più interconnessi, un’efficace strategia omnicanale si basa sul data-driven a tutto tondo. Un esempio: condurre una campagna con strumenti di marketing automation su specifici target porta inevitabilmente risultati migliori rispetto ad una campagna generica, dove il pubblico è piuttosto sconosciuto.

Come diventare una data-driven company?

È facile pensare che un’azienda data-driven punti molto più sulla tecnologia che sul valore umano. In realtà, non è così, e le risorse umane acquistano un’importanza diversa, ma fondamentale. Se ci pensi, avere una raccolta infinita di dati sarebbe inutile, se non ci fosse qualcuno a leggerli e a trasformarli in attività concrete!

Detto questo, qualsiasi azienda può essere data-driven, sia che si trovi nella fase di avvio sia che sia già consolidata. Non è mai troppo tardi! Ecco cosa fare:

  1. Inizialmente, è grazie a un partner esterno che solitamente l’azienda si avvicina all’approccio data-driven. In questa prima fase, è necessario capire la fattibilità dei progetti e porre le basi per un cambio parziale della cultura aziendale. Meglio partire da un progetto quick-win per rendere palese a tutti i benefici di questo nuovo approccio aziendale!
  2. Ora è il momento di definire le best practices tra ingegneri e data scientists, e di comunicarle a tutti i team aziendali facendo loro formazione.
  3. È il momento in cui iniziano ad arrivare i primi dati… Ci sono così tante cose da fare! È meglio dare le giusta priorità ai progetti e alle scadenze e a consolidare la nuova riorganizzazione aziendale.
  4. Non resta che definire bene i ruoli, distinguendo la parte business da quella data-driven… Senza dimenticare mai che, per funzionare, entrambe devono coesistere e collaborare!

Hai qualche domanda?

Il modello data-driven può orientarsi verso il cliente o verso l’azienda stessa che conduce l’analisi. Quando orientato al rapporto azienda-cliente, si basa sulla customer analytics, ovvero sull’analisi dei dati dei clienti. Quando orientato all’ottimizzazione dell’operatività interna, si basa sul data management, ovvero sulla gestione dei dati.

Non ci sono delle regole ferree universali da seguire per realizzare un approccio data-driven corretto ed efficace. L’unica regola valida per tutti è: capisci che comportamenti e processi vuoi analizzare e individua i dati che ti possono fornire le risposte.

  1. Inizialmente, è grazie a un partner esterno che solitamente l’azienda si avvicina all’approccio data-driven. In questa prima fase, è necessario capire la fattibilità dei progetti e porre le basi per un cambio parziale della cultura aziendale. Meglio partire da un progetto quick-win per rendere palese a tutti i benefici di questo nuovo approccio aziendale!
  2. Ora è il momento di definire le best practices tra ingegneri e data scientists, e di comunicarle a tutti i team aziendali facendo loro formazione.
  3. È il momento in cui iniziano ad arrivare i primi dati… Ci sono così tante cose da fare! È meglio dare le giusta priorità ai progetti e alle scadenze e a consolidare la nuova riorganizzazione aziendale.
  4. Non resta che definire bene i ruoli, distinguendo la parte business da quella data-driven… Senza dimenticare mai che, per funzionare, entrambe devono coesistere e collaborare!