Nel 2019, Orvis ha lanciato il suo progetto digitale più ambizioso fino ad oggi: la completa ricostruzione dell'intero sito di e-commerce.
La Sfida
Nel 2019, Orvis, il brand specializzato in abbigliamento di caccia e pesca, ha lanciato il suo progetto digitale più ambizioso fino ad oggi: la ricostruzione dell'intero sito web di e-commerce partendo da zero. Con un sito web vecchio di quasi 20 anni, il team doveva cercare di capire come il cliente Orvis volesse acquistare e vivere il marchio nel 2020.
Il primo passo del team UX è stato un nuovo flusso di checkout, progettato per semplificare il processo di conversione per i clienti.
La Metodologia
Durante la fase di A/B test del rollout, il team ha utilizzato il Page Comparator tool per misurare le prestazioni di ogni variante e ha usato il live zoning per capire come i clienti interagissero con ogni elemento del nuovo checkout. Analizzando il click rate e il tempo trascorso sulla pagina, il team ha potuto quindi valutare se il nuovo design rendeva più facile o più difficile completare gli acquisti.
L'osservazione dei replay delle sessioni degli utenti ha permesso al team di confermare quali aree stavano causando problemi e di accedere a una migliore percezione del motivo per cui gli utenti si trovavano in difficoltà.
Il terzo problema individuato dal team è stato che un segmento di clienti cliccava sull'icona del carrello per effettuare il checkout e veniva condotto a una schermata vuota, priva di messaggi o indicazioni per l'utente. Individuare questo errore e risolverlo ha permesso a Orvis di recuperare conversioni che altrimenti sarebbero andate inutilmente perse.
“Prima di Contentsquare, eravamo abbastanza ignari di cosa facessero i nostri clienti online. Era molto complicato capire quale fosse lo shopping behavior”
Lauren Hatch
UX Research ManagerOrvis
**Il Risultato
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Dopo aver individuato i problemi e risolto gli ostacoli, il team ha registrato un aumento del 5% delle conversioni del carrello su tutti i dispositivi. Per quanto riguarda in particolare il checkout, le conversioni sono aumentate del 16% su desktop e del 2% su mobile.