Heatmaps
- Visualizza come interagiscono i visitatori con ogni elemento del tuo sito
- Analizza più KPI
Hai pensato a tutto: benefici, testimonianze dei clienti, pulsanti con una forte call to action e un intero piano strategico di comunicazione…. eppure le registrazioni, i preventivi o le vendite non ci sono.
Le cause possono essere molteplici, ma l’esperienza dell’utente sul tuo sito è una delle prime cose da considerare.
Le heatmaps (mappe di calore) sono uno dei modi più efficaci per individuare i punti di blocco sulla tua pagina.
Cos’è una heatmap? A cosa serve e come può aiutarmi ad aumentare le mie conversioni? Non preoccuparti, te lo spiegheremo in questa guida!
Una heatmap (o mappa di calore) è uno strumento di analisi comportamentale che permette di visualizzare come gli utenti di Internet interagiscono con una pagina web.
Funziona sul principio di una tabella di colori che va dal rosso per le aree “calde” (molto popolari) al blu per le aree “fredde” (cioè con cui gli utenti interagiscono meno)
Le mappe di calore non vanno confuse con l’eye tracking, che consiste nello studiare il movimento degli occhi di un utente web che consulta una pagina web: punti di fissazione, tempo di inattività, ecc.
La heatmap non è un concetto nuovo. In effetti, era già utilizzato nel XIX secolo dagli urbanisti parigini per evidenziare i loro dati statistici sulla mappa della capitale.
Le mappe di calore vengono utilizzate per diversi scopi, per esempio:
Se è semplice da impostare e interpretare visivamente, la heatmap può avere varie funzioni:
Una rapida occhiata ad una heatmap permette di:
A seconda dei vostri obiettivi, si possono usare diversi tipi di heatmap. Si distinguono comunemente tre formati principali:
Questa mappa si concentra principalmente sul numero di clicks effettuati su una pagina web, evidenziando la loro posizione con una serie di punti.
La posizione di questi punti unita alle diverse sfumature di colori permette di evidenziare le zone “calde” e “fredde” della pagina.
Nota: alcune visualizzazioni a volte rappresentano i clicks come “coriandoli”.
Il nome indica come gli utenti si spostano con il dito lungo la pagina e permette di sapere se gli utenti hanno sfogliato tutto o parte del contenuto.
Questo tipo di heatmap rivela anche cosa ha attirato la loro attenzione e se i visitatori si sono soffermati sugli elementi chiave.
Questa mappa è usata solo per i computer desktop. Registra i movimenti del mouse e il tempo trascorso dal cursore in una posizione specifica.
Più lungo è il tempo in cui il cursore è fermo, più “calda” sarà l’area indicata.
Quando sono ben sfruttati, i dati provenienti da una partizione a zone (zoning) permettono di ottimizzare il sito web e la sua comunicazione per aumentare le conversioni.
L’esperienza offerta sul tuo sito è all’altezza di ciò che la gente cerca?
Il livello di finezza di una heatmap permette di rispondere con precisione a questa domanda evidenziando gli elementi delle tue pagine che catturano l’attenzione dei tuoi visitatori e portano infine alla conversione.
…Tutto in tempo reale!
Allo stesso modo, può anche rivelare quali sono i punti di blocco che dissuadono gli internauti dall’andare oltre nella loro ricerca o acquisto.
Una miniera d’oro in prospettiva!
Le possibilità di tracciamento offerte dallo zoning forniscono una visione molto più micro del percorso dell’utente rispetto a un’analisi classica.
Definendo tante variabili quanti sono gli elementi di testo o degli altri contenuti multimediali nella pagina, va oltre la semplice osservazione della navigazione da pagina a pagina.
Invece di cinque o sei percorsi di navigazione diversi, le heatmaps ti permettono di interpretare a colpo d’ occhio decine di combinazioni possibili!
Migliorare l’esperienza degli utenti significa ottimizzare le conversioni. Questo è l’obiettivo principale di ogni heatmap.
Attraverso una segmentazione più dettagliata dei tuoi visitatori, sei in grado di definire tipologie comportamentali e identificare ciò che promuove o blocca le conversioni.
Per esempio:
La segmentazione delle fonti di traffico è una vera opportunità per migliorare i tuoi canali di comunicazione web.
Per esempio, hai notato che gli utenti online provenienti dalla tua ultima newsletter hanno proceduto più del solito a un acquisto o alla compilazione di un modulo?
Questo canale di comunicazione meriterebbe molto probabilmente di essere sviluppato!
In generale, una mappa di calore può essere impostata facilamente in qualsiasi momento.
Tuttavia, il momento della riprogettazione del sito potrebbe essere una buona occasione per studiare cosa funziona e cosa no e per perfezionare la User Experience che la prossima versione del tuo sito offrirà.
Se invece notate un alto tasso di abbandono del carrello, o se volete sapere con precisione se gli internauti stanno leggendo i vostri contenuti, impostare una heatmap dovrebbe diventare un riflesso automatico.
Nota bene che non è necessario dividere in zone tutte le pagine del tuo sito!
Un campione di pagine rappresentative è sufficiente:
Mentre le heatmap hanno dimostrato la loro efficacia per più di un decennio, l’approccio “classico” delle heatmap ha anche un grande svantaggio tecnologico.
Tradizionalmente, il funzionamento di una heatmap è direttamente legato alla posizione degli elementi nella pagina (e quindi ai pixel).
Questa rigidità ha un prezzo! Ogni modifica di un elemento nella pagina porta a una necessaria modifica della heatmap, altrimenti i dati saranno raccolti senza testa ne’ coda.
Inoltre, se la modifica riguarda il modello del sito nel suo insieme, non si tratterà più di modificare un solo elemento ma di riconfigurare l’intera heatmap.
Sapendo che alcuni siti web analizzano decine di migliaia di elementi distinti… abbiamo reso l’idea!
Il team di Contentsquare è impegnato a garantire semplicità e nell’accessibilità, e ha preso di petto questo problema per proporre un ambizioso approccio tecnologico alla suddivisione a zone.
Basandosi sul DOM della pagina, la nostra soluzione vi permette di modificare le vostre pagine a vostro piacimento senza influenzare il suo tracciamento tramite heatmap.
Inoltre, la nostra tecnologia Autozone assicura una configurazione minima in modo completamente automatico e continuo. L’era della configurazione manuale sta per finire!
Ora che sai esattamente chi sono i tuoi visitatori, cosa porta alle conversioni e cosa li scoraggia dal continuare, è il momento di regolare la tua strategia.
Puoi farlo già ora:
Contesto: Thalys vuole capire quanto sono attrattivi gli elementi che compongono la sua homepage per migliorare la sua redditività.
Metodologia: l’analisi delle offerte promozionali presenti sotto forma di banner da parte del modulo Contentsquare Zones Data è senza appello. Il tasso di esposizione e il tasso di clic su questi banner sono molto bassi: 10,6% e 1,10% rispettivamente.
Raccomandazioni: i nostri esperti di UX raccomandano di posizionare questi banner più in alto nella pagina come parte di una fase di test A/B.
Risultati: il tasso di esposizione decolla al 38,7% e il tasso di conversione sale al 17,4%!
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L’impostazione di una heatmap non è quindi una stregoneria! Ti può aiutare a convalidare o a mettere in discussione le aree di miglioramento previste per il tuo sito web.
Inoltre i risultati possono rivelarsi cruciali di fronte a un declino dell’attività di e-commerce o in un contesto in cui le decisioni devono essere prese rapidamente.
Più che una soluzione di riserva in tempi di crisi, dovrebbe essere vista come una vera opportunità per offrire un’esperienza unica ai tuoi utenti.
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